The today's poem is "Saturday Night in the Village" by Giacomo Leopardi (1798 - 1837). This choice might seem banal to Italians: it is a poem almost every Italian has learned by heart at school. But I find the last but one stanza so true!
Of seven days, this is the most welcome,It expresses admirably well how our mind is always projected into the future. This is related to the difficulty, or even the impossibility, to enjoy the Present.
full of hope and joy:
tomorrow the hours will bring
sadness and ennui, and make everybody
turn, in his mind, to the routine toil.
We are beings of imagination as well as flesh and blood and, often, our imaginary life may override Reality.
In A la recherche du temps perdu, Proust created many convincing representations of that sway of imagination.
I still vividly remember, in Du côté de schez Swann, Marcel's disappointment when he eventually visits the places whose images he had been embroidering in his mind reading their names in the railway timetable.
Il sabato del villaggio
La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno;
E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch'ebbe compagni dell'età più bella.
Già tutta l'aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
Giù da' colli e da' tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
Della festa che viene;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l'altro tace,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E s'affretta, e s'adopra
Di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
È come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
Nota Bene: it is a difficult poem to translate. As I have found online a good translation, I didn't undertake to reinvent the wheel. So please refer to A. S. Kline's translation
Listen
No comments:
Post a Comment